lunedì 23 aprile 2012

L'Autostima


Si può migliorare la propria autostima?


Branden, un famoso psicoterapeuta, definisce i sei pilastri dell’autostima:
  1. Vivere consapevolmente;
  2. Accettare e accettarsi;
  3. Avere responsabilità;
  4. Avere sicurezza di sé;
  5. Porsi degli obiettivi;
  6. Mantenere l’integrità personale.
Attraverso questi sei pilastri dell’autostima, Branden dimostra quanto è importante valorizzare i propri successi personali e instaurare col prossimo delle relazioni appaganti per migliorare la propria autostima. L’autostima, ovvero il senso di fiducia in noi stessi che dà ad ognuno la sicurezza per adoperarsi a raggiungere un obiettivo, per aprirsi agli altri e formarsi amicizie e relazioni strette, è uno degli elementi fondamentali per il nostro benessere psicologico.

L’autostima non è innata ma può essere appresa e portare notevoli benefici in molti settori della vita.
L’autostima comprende:
  • l’aspetto cognitivo: opinioni che il soggetto ha di se stesso, in merito all’aspetto fisico, alla sua sfera affettiva, ai suoi valori, alla sua professione, al raggiungimento degli obiettivi prefissati;
  •  l’aspetto emotivo, cosa la persona prova nei propri confronti, come stima, indifferenza, odio;
  • l’aspetto comportamentale: come la persona si comporta nei suoi riguardi, se ha rispetto di sé, se soddisfa i suoi bisogni, se sa creare delle condizioni soddisfacenti per se stessa, se si prende cura della sua salute.
La persona che ha stima di sé non ha paura di sbagliare, stabilisce buone relazioni con gli altri, sa affrontare meglio le difficoltà e gli insuccessi della vita, non dipende dal giudizio degli altri e sa farsi rispettare, sviluppa le sue potenzialità. Una persona con un buon grado di autostima vede sia i propri pregi che i propri difetti, li accetta e si ama e sa di poter migliorare. 

Migliorare la propria autostima è possibile, con varie modalità: 
  • dando importanza e precedenza agli obiettivi raggiungibili;
  • non attribuendo il fallimento a se stessi, ma cercando di comprendere le fonti esterne dell’insuccesso;
  • non considerando le proprie mancanze come degli stati fissi: si può sempre migliorare;
  • ridimensionando l’importanza del fallimento e cercare piuttosto delle strade alternative o dei nuovi obiettivi.
Se da soli non si riesce ad ottenere un miglioramento, ci si può rivolgere ad un professionista esperto che fornisca un adeguato supporto per il raggiungimento dei propri obiettivi.

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