giovedì 24 maggio 2012

Modella dimagrisce troppo e viene licenziata
Testimonial di una collezione di lingerie liquidata poichè ”aveva perso le sue curve”.


Non è roba da tutti i giorni sentire che una modella perda peso e venga licenziata dall’ azienda per la quale lavora abitualmente. Invece è successo proprio a Ricki Lee Coulter, testimonial della collezione di lingerie denominata ”Holde me tight”, essere licenziata poichè a detta dell’azienda la donna aveva perso la consistenza delle sue curve.
Oggi la casa di moda australiana è dunque alla ricerca di una nuova modella  perchè la Coulter non è più adatta a rappresentare lo spirito della lingerie, una collezione di indumenti intimi riservata per donna che amano totalmente le proprie curve.
La Coulter è passata da una taglia 14 che in Italia corrisponde ad una 46 ad una 8 che in Italia corrisponde  ad una 40 e quindi ha perso le caratteristiche  che incarnavano il mood dell’azienda.
Il dimagrimento della donna pare sia derivato da una dieta molto rigida abbinata ad un regime di fitness che in poco tempo ha completamente rivoluzionato il suo corpo.
Proprio per tale motivo la Hold che utilizza il seguente slogan: ”queste curve sono un’opera d’arte ” ha deciso di fare a meno dell’inadatta Ricky Lee Coulter.
La modella non ha ancora commentato la notizia del licenziamento mentre sembra ancora pienamente convinta del suo nuovo regime alimentare basato su una dieta ipocalorica senza carboidrati.

martedì 22 maggio 2012

 Estratto da MarieClaire di Aprile 2012

...Anche l’Italia è allineata: «Insoddisfazione verso se stesse e ansia si proiettano sul proprio aspetto. Da noi si assiste a un incremento delle vittime del dieting (diete ripetute con relativi fallimenti) e di una percezione del proprio corpo alterata e che si discosta da quella reale», sottolinea Monica Pirola, psicologa del comportamento alimentare (monicapirola.com). «Il problema coinvolge soprattutto le donne e le motivazioni devono essere ricercate nella propria storia personale, nella persistenza di conflitti emotivi, anche associati a un’infanzia o un’adolescenza con forme lievi di anoressia o bulimia. Anche quando la questione cibo è risolta, il rapporto con il peso resta conflittuale».


Leggere le emozioni. Per chi è in evidente sovrappeso e chi si sente grassa esiste l’anti-dieta. «Si tratta di un approccio cognitivo-comportamentale anziché alimentare», spiega Pirola. «Dal colloquio clinico in cui si analizzano le motivazioni che spingono a tuffarsi sul cibo si passa alla compilazione del diario alimentare che include appunti su sensazioni e pensieri correlati ai pasti. Inoltre si analizza la percezione della propria immagine corporea, sempre alterata, per migliorarla e finalmente riconciliarsi con il proprio aspetto. Rientra infatti nella terapia la propria valorizzazione estetica, come andare dal parrucchiere, dall’estetista, sottoporsi a massaggi che fanno bene anche all’umore. Infine, mettere la bilancia in soffitta e iniziare un programma di movimento soft e privo di stress».

lunedì 21 maggio 2012


Salute:30% bimbi in sovrappeso, ma 10% 'normopeso' a rischio

(ANSA) - MILANO, 21 MAG - Il 30% dei bimbi italiani e' obeso o in sovrappeso, ma un altro 10% di quelli che hanno un peso all'apparenza normale sono sulla stessa 'cattiva strada', ''in quanto predisposti per fattori di rischio familiari o abitudini alimentari qualitativamente non corrette, prima colazione non adeguata e scarso movimento''. Sono i dati del Secondo Osservatorio Nutrikid Nestle', realizzato con il patrocinio di MilanoPediatria - Ospedale San Paolo di Milano e il centro di ricerca Ales Research.

I dati, elaborati nell'ambito del progetto didattico Nutrikid, mostrano ''alcuni trend significativi per valutare possibili interventi preventivi, oltre che educativi''. I bambini hanno imparato alcune buone abitudini alimentari: circa l'83% apprezza molto la frutta, ''consumandone diverse porzioni al giorno, e ben l'80% mangia pesce almeno una volta a settimana. E' da migliorare pero' la propensione all'attivita' fisica''.

''Il rischio relativo per un bambino obeso di diventare un adulto obeso - commenta Elvira Verduci, della Clinica Pediatrica del San Paolo - aumenta con l'eta' ed e' direttamente proporzionale alla gravita' dell'eccesso di peso. Fra i bambini obesi in eta' prescolare, dal 26 al 41% e' obeso da adulto, e fra i bambini in eta' scolare dal 42 al 63%. La percentuale di rischio sale al 70% per gli adolescenti obesi. Ecco perche' e' importante conoscere i fattori di rischio per la comparsa di sovrappeso e obesita', e perche' e' importante parlare di prevenzione''.


Secondo gli esperti, avere uno o entrambi i genitori obesi e' il fattore di rischio piu' importante per la comparsa dell'obesita' in un bambino. Anche per questo la strategia migliore per combattere il sovrappeso e' ''l'innescare una nuova, buona abitudine, capace di portare ad altri atteggiamenti corretti, fino a stimolare l'attivita' fisica. Senza mai dimenticare il peso della famiglia, quello fisico, quello affettivo e quello del buon esempio, che vince su tutte le regole''.


(ANSA).