mercoledì 30 aprile 2014

Wellness&Funky Psychology: la primavera ed il piatto unico.



 Articolo pubblicato su "le funky mamas"

Wellness&Funky Psychology: la primavera ed il piatto unico.


Senza nemmeno rendercene conto l’inverno è finito, la Pasqua superata ed eccoci catapultate in primavera. Molte di noi non si sono nemmeno rese conto che presto inizieremo a svestirci, a togliere giacche a vento e cappotti per passare a più leggeri spolverini, che tutti i maglioni che prima ci nascondevano ora non ci saranno più. Come prepararci allora alla bella stagione?
Ecco alcuni semplici consigli per arrivare all’estate nel migliore dei modi, allora PRONTI, PARTENZA… VIA!


  • Iniziamo sempre la mattina con una sana colazione, quante di noi hanno sentito o letto questa frase?

Ebbene, il contenuto è vero, è molto importante iniziare bene la giornata con una sana colazione che preveda sia una quota di carboidrati per darci la carica per la giornata (biscotti secchi, fette biscottate… possibilmente integrali), una quota di proteine (fornite dal latte vaccino, latte di soya o altro latte vegetale, oppure se ci piace da un po’ di ricotta, o della frutta secca), ed infine una sana spremuta di agrumi o un frutto. Ovviamente per chi lo desidera, un caffè.
Fin qui ci siamo, ma COME va svolta questa colazione?
Su queso punto non molti approfondiscono l’argomento, la parola d’ordine è con CALMA!
E’ importante che ognuno di noi si prenda il tempo di cui necessita per fare una buona colazione in tutto relax; iniziare la mattina con una brioches e un caffè al volo (ancor peggio se a stomaco vuoto), non ci permetteranno di partire cariche per i doveri che ci aspettano.
Immagino già molte di voi pensare “ma come faccio a fare colazione con calma con i bambini, il marito, il luogo di lavoro da raggiungere…” sono tutte scuse e lo sapete, dieci minuti si possono sempre trovare.
  • Viva il monopiatto
Alle mie clienti propongo l’alimentazione a base del mono-piatto: è una scelta molto pratica e gustosa per unire l’attenzione alla linea con il giusto equilibrio di nutrienti: verdure, carboidrati e proteine. In che rapporto vanno mangiati? Metà piatto a base di sane e fresche verdure di stagione, l’altra metà suddiviso tra proteine e carboidrati. Parola d’ordine: VARIETA’. Il nostro corpo ha bisogno di variare in continuazione gli alimenti di cui si nutre, per soddisfare tutti i suoi fabbisogni e non inciampare nelle fastidiose intolleranze alimentari.
Per chi non pranza a casa vanno benissimo combinazioni quali un toast e una macedonia, un panino con prosciutto o mozzarella e delle verdure con una spremuta d’arancia, un piatto unico con della carne, delle verdure e un panino… l’importante è evitare salse o condimenti grassi.
  • Lo spuntino
Molte persone sottovalutano lo spuntino, pensano solo che siano calorie di troppo. In realtà proprio grazie allo spuntino possiamo stare in linea, mangiare uno spezza-fame come un frutto, uno yogurt, una barretta, della frutta secca… ci aiuterà a non arrivare al pasto successivo affamate e a controllarci meglio!
  • Movimento, movimento, movimento!
Ci siamo lamentate tutto inverno del brutto tempo, della pioggia, della neve, del freddo… ora che arriva il sole GODIAMOCELO! Via a passeggiate in compagnia e biciclettate! Spostarci nelle città con le nostre gambe ci aiuterà a recuperare più in fretta la forma fisica, a scaricare lo stress quotidiano e perché no, ad inquinare un po’ di meno! Per non parlare del risparmio economico!
Ecco a voi quattro semplici (ma molto efficaci) consigli per recuperare energia dopo l’inverno e goderci a pieno la bella stagione! E mi raccomando, iniziate ORA! Non domani, non lunedì, ADESSO è il momento giusto per prendere in mano la nostra vita e goderla in tutta la sua bellezza!

Dott.ssa Monica Pirola

www.monicapirola.com




sabato 26 aprile 2014

Come "convincerci" a fare attività fisica

L'attività fisica è fondamentale per il benessere della mente e del corpo. 

 Non serve solo per dimagrire, ma per renderci più sani e vitali. Purtroppo spesso abbiamo tutta una serie di pensieri sabotanti che ci inducono a non farla quanto dovremmo. Ecco una serie di esempi di questi pensieri e di possibili risposte da dare a noi stessi!

Pensieri sabotanti sull'attività fisica:
 
P: non voglio fare attività fisica oggi
R: non dovrei stare a pensare se voglio fare attività fisica o meno. Se voglio dimagrire, stare bene e mantenere i benefici ottenuti, ho bisogno di fare esercizio. Fare attività fisica, inoltre, porta a molti altri benefici. Forse sto rendendo tutto ciò un problema più grande di quello che è nella realtà. Posso farlo.

P: oggi ho poco tempo, che vantaggio c'è nel camminare solo cinque minuti?
R: camminare per cinque minuti è meglio che non camminare affatto. L'attività fisica è fondamentale, anche se all'inizio non ne farò molta. Con il tempo posso fare sempre di più, ma da qualche parte bisogna iniziare.  

P:  sono troppo occupato per fare attività fisica
R: l'attività fisica deve essere una mia priorità. Se avessi necessità di fare esercizio fisico ogni giorno per sopravvivere, troverei il tempo. Devo studiare la mia giornata in modo da poter inserire l'attività fisica, non è facoltativa, è fondamentale.

P: per me non vale la pena fare attività fisica

R: le ricerche dimostrano che praticare attività fisica è fondamentale, per tutti, per dimagrire e mantenere il peso raggiunto. Se desidero benefici legati all'essere magro, devo fare esercizio.

Chi di voi non ha mai pensato così? 

Tutti almeno una volta!

L'approccio cognitivo-comportamentale lavora in questo modo, riconoscendo i pensieri sabotanti e trovando il modo di contrastarli!

Per un approfondimento:
Dimagrire con il metodo Beck di Judith Beck.

Se anche tu vuoi lavorare sui tuoi pensieri sabotanti contatta la Dott.ssa Pirola!
Sedute di persona a Melegnano e Lodi o per chi abita lontano via Skype!

Per info: 392.23.27.003 - monicapirola@yahoo.it

Un saluto e BUONA PASSEGGIATA A TUTTI!
Dott.ssa Monica Pirola 


Perdi peso con lo psicologo tramite Skype!

Vuoi anche tu perdere peso grazie all'approccio psicologico? PERDI PESO con l'Approccio ANTI-DIETA

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Un nuovo approccio al DIMAGRIMENTO e alla difficile GESTIONE DEL PESO CORPOREO.

          Su cosa si basa l'APPROCCIO ANTI-DIETA?


Dal 1992 il Ministero della Salute, in conformità con i dati provenienti dalla ricerca scientifica, afferma che LE DIETE FANNO MALE. Non solo lo strumento dieta è inefficace, ma sembrerebbe che la maggior parte dei problemi riguardanti la gestione del peso siano da collegarsi a diete troppo restrittive.


L'emergenza obesità ha portato alla ricerca del metodo più valido per contrastare questo fenomeno, giungendo alle TECNICHE COGNITIVO-COMPORTAMENTALI, che si fondano sull'osservazione del comportamento alimentare, sulla condivisione delle idee che l'individuo ha su se stesso e sul significato che dà al cibo.

Verranno analizzati insieme all'individuo i seguenti elementi:

  • abitudini alimentari
  • il significato che l'individuo attribuisce al cibo
  • le credenze su ciò che fa ingrassare
  • l'associazione tra cibo ed emozioni
  • lo stile di vita, compresa l'attività fisica.
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CONTATTI
Dott.ssa Monica Pirola                             
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giovedì 17 aprile 2014

Lo psicologo per perdere peso

Perchè uno psicologo dovrebbe occuparsi di dimagrimento?
  • Perché il Comportamento Alimentare è un COMPORTAMENTO e lo psicologo è lo specialista del comportamento 
  • Perché come ogni COMPORTAMENTO è influenzato da fattori Genetici, Sociali, Familiari, Ambientali e di Personalità 
  • Perché i significati che l’individuo dà al cibo sono unici e pertanto non possono essere affrontati con uno schema rigido come la DIETA pretende di fare 
  • Perché gli psicologi sanno che dietro ogni comportamento esistono una serie di fattori (pensieri, emozioni, idee) sui quali si deve intervenire per attuare un intervento correttivo

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          Su cosa si basa l'APPROCCIO ANTI-DIETA?


Dal 1992 il Ministero della Salute, in conformità con i dati provenienti dalla ricerca scientifica, afferma che LE DIETE FANNO MALE. Non solo lo strumento dieta è inefficace, ma sembrerebbe che la maggior parte dei problemi riguardanti la gestione del peso siano da collegarsi a diete troppo restrittive.


L'emergenza obesità ha portato alla ricerca del metodo più valido per contrastare questo fenomeno, giungendo alle TECNICHE COGNITIVO-COMPORTAMENTALI, che si fondano sull'osservazione del comportamento alimentare, sulla condivisione delle idee che l'individuo ha su se stesso e sul significato che dà al cibo.

Verranno analizzati insieme all'individuo i seguenti elementi:

  • abitudini alimentari
  • il significato che l'individuo attribuisce al cibo
  • le credenze su ciò che fa ingrassare
  • l'associazione tra cibo ed emozioni
  • lo stile di vita, compresa l'attività fisica.

In sostanza, come DIMAGRIRE in modo sano e sopratutto definitivo!


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Dott.ssa Monica Pirola                             
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martedì 1 aprile 2014

La dipendenza da carboidrati

Ecco un post molto richiesto,  la dipendenza da carboidrati o “craving” (dall’inglese to crave, “desiderare”).
Da un punto di vista alimentare, la quantità di carboidrati ideale per una persona di proporzioni fisiche normali dovrebbe aggirarsi intorno al 60-65% del totale dei gruppi alimentari. Costituiti da carbonio e da acqua, i carboidrati sono contenuti principalmente all’interno del pane, della pasta, dei dolci in genere e nei vegetali. Fondamentali per il benessere quotidiano, i carboidrati non possono mancare nella nostra dieta in quanto forniscono l’energia spendibile nelle attività quotidiane, l’importante è non esagerare.
Quando questi nutrienti fondamentali diventano un problema?
Come in tutte le dipendenze, l’assuefazione alla sostanza porta ad una serie di conseguenze che induce a disturbi fisici e psichici. Il bisogno diventa urgente ed impellente e la fatica nel sottrarsi è notevole. Questa è esattamente la situazione di tutti coloro che, dopo aver mangiato pane, pasta o dolci, ne sentono nuovamente il bisogno nel giro di poche ore.
ricetta pasta con pomodori freschi e basilico
ricetta pasta con pomodori freschi e basilico
Ma perché i carboidrati sono così attraenti?
Le motivazioni sono principalmente due, da un lato assumere carboidrati placa immediatamente il senso di fame; dall’altro stimola la produzione di serotonina e beta-endorfine che danno una sensazione di piacere e di euforia a tutto l’organismo.
Un altro elemento per il quale questa dipendenza può diventare compulsiva è il fatto che gratifica non solo il palato ma anche l’anima. È come se i carboidrati riempissero un vuoto personale emotivo, sentimentale, di accudimento e lo placassero grazie alla produzione di neurotrasmettitori del piacere. Una volta che i carboidrati sono bruciati col dispendio energetico delle attività quotidiane, lasciano un senso di vuoto e di appetito che spinge a ricorrere ad un ulteriore rifornimento di questi. Si stabilisce così un circolo vizioso denominato appunto “craving da carboidrati”.
Una delle dirette conseguenze di questa dipendenza è il circolo vizioso carboidrati-insulina. Un consumo eccessivo di carboidrati (soprattutto semplici), causa un rapido innalzamento della glicemia innescando l’immediata secrezione di insulina da parte del pancreas, che agisce provocando l’accumulo e deposito dei grassi nelle riserve adipose e assecondando un veloce ingresso del glucosio nelle cellule grasse e muscolari. A questo punto entra in gioco la cosiddetta ipoglicemia che stimolando la fame spinge a un più alto consumo di cibo.
Come far fronte allora a questo desiderio impellente di pasta, pane e dolci?
Innanzitutto aumentando il consumo di cibi integrali a basso contenuto di zuccheri. Mangiare spesso cibi integrali è il modo più semplice e naturale per tenere costanti i livelli di glucosio nel sangue, ridurre l’appetito e la voglia di dolce e contrastare il circolo vizioso carboidrati-insulina. Privilegiate alimenti integrali o cucinateli voi stessi, potrete controllare gli ingredienti inseriti ed eviterete anche tutti i coloranti e conservanti dei prodotti industriali.
Bere molto! Spesso la voglia di dolce nasce a causa di stati di disidratazione. Quando sentite il desiderio di mangiare qualcosa di dolce, bevete prima qualche bicchiere di acqua; questo vi permetterà di idratare immediatamente il vostro corpo e di iniziare a placare la brama di dolci!
Aumentare il consumo di verdura e frutta. Quando desiderate qualcosa di dolce, mangiate un frutto o bevete un centrifugato di frutta e verdura fresca. Sgranocchiare una bella mela o bere un centrifugato di carota vi aiuterà da subito a iniziare a contrastare questa antipatica ma socialmente accettata dipendenza!
Assumere Yogurt e Probiotici. Spesso il desiderio di zuccheri si accompagna ad una flora batterica intestinale scompensata. Assumete yogurt magro, yogurt greco o probiotici; aiuteranno a riequilibrare l’equilibrio batterico e vi faranno sentire meglio in breve tempo.
Fatemi sapere come prosegue la vostra dipendenza da carboidrati o se state riuscendo a contrastarla!
Un saluto a tutti!
Dott.ssa Monica Pirola
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