Ecco il nuovo post su Le Funky Mamas
Quando pensiamo al cibo consideriamo sempre un solo senso: il gusto.
Ci
dimentichiamo, sbagliando, che anche tutti gli altri sensi sono
fondamentali per godere appieno di un cibo: olfatto, vista, tatto e
udito.
Per quanto riguarda l’olfatto,
è sicuramente uno dei sensi principe dell’alimentazione. Solo godendo a
pieno del profumo di un cibo, delle sfumature, del cambiamento di
profumazione in base alla temperatura potremo dire di aver apprezzato
del tutto un alimento. Rispetto poi al dimagrimento, l’olfatto è
fondamentale per sostenerci nel controllare l’assunzione di cibo. Se
impariamo ad annusare un cibo, a pregustarne il profumo ancor prima del
sapore, potremo ridurre l’effettiva quantità di cibo ingerita. Esistono,
ad esempio, alcune tecniche antifame che si basano proprio sulla
percezione dell’odore dei cibi prima di portarli alla bocca. Spesso
infatti concedendosi di annusare una portata prima di gustarla, si può
amplificarne il beneficio che ci regala diminuendone la dose. Una prova
di questo può essere facilmente fatta mediante il ricorso
all’aromaterapia: grazie ad alcuni oli essenziali voracità e pensieri
ossessivi verso il cibo vengono ampiamente placati: uno dei rimedi più
efficaci risulta ad esempio l’olio essenziale di arancio amaro.
Rispetto all’olfatto bisogna poi ricordare che è il senso più forte nel riportarci ad un particolare momento della nostra vita o a rivivere una determinata situazione, è
stupefacente in questo il potere del nostro naso. Ognuno di noi ha
esperienza dell’essere catapultato in altri momenti e altri scenari
grazie ad un profumo particolare riconosciuto dal passato. Il profumo
dell’erba tagliata, del mosto, del cibo cucinato dalla nonna nelle sere
di festa… Tutte sensazioni bellissime rese possibili da questo
meraviglioso senso che grazie ai neuroni dell’epitelio olfattivo e al
sistema limbico, svolge il centro della memoria e dei ricordi.
Per quanto riguarda la vista,
è il primo senso ad essere coinvolto durante un pasto. Già da quando il
cibo è ancora materia prima, ci attrae per il suo colore, il packaging,
il modo in cui è proposto. Siamo attratti dai colori vivaci che
ricordano freschezza, luminosità e vitalità.
Una
volta composti in un piatto, è proprio grazie alla vista che parte la
stimolazione della saliva e dei succhi gastrici, che preparano lo
stomaco alla digestione. Come dimenticare il famosissimo esperimento di
Pavlov in cui i cani iniziavano a salivare solo grazie alla vista del
cibo desiderato?
Rispetto al tatto, anch’esso è fondamentale nel rapporto col cibo. Tutti noi scegliamo il cibo toccandolo, ci avviciniamo ai banchetti di frutta e verdura esplorandone la consistenza, la porosità, la freschezza. Toccare il cibo con le mani, per poi passare a sentirne le caratteristiche fisiche grazie alla lingua e ai denti è sicuramente un elemento che contraddistingue il piacere e la dedizione al cibo.
L’udito può sembrare il senso meno coinvolto, in realtà molto spesso il nostro piacere rispetto al cibo è dato anche dal rumore che questo genera: il classico “croc” delle patatine fritte ad esempio, o il tipico rumore del morso di una mela verde, o di una carota… o ancora il classico rumore delle stoviglie che sbattono sui piatti, sono tutte caratteristiche che influenzano il nostro modo di mangiare e il richiamo che il cibo ha verso di noi.
Ed arriviamo al senso fondamentale: il gusto.
Il gusto si attiva nel momento in cui l’alimento viene introdotto in
bocca e lentamente masticato per apprezzarne ogni singola caratteristica
e dettaglio. I recettori gustativi sono presenti sulla lingua ma anche
nelle mucose del palato, nella faringe e nell’epiglottide. La lingua,
come sappiamo, è colei che ci permette di riconoscere il gusto dolce, il
salato, l’acido e l’amaro. La sensibilità ai gusti è poi soggettiva,
cambia di persona in persona a seconda dell’età, dell’uso o meno di fumo
ed alcolici, dell’aria, dell’acqua con la quale i cibi sono preparati. È
inoltre fondamentale il retrogusto: ogni alimento può lasciare dopo
qualche istante piacevoli sensazioni speziate, piccanti, o agrodolci in
base alle scelte del cuoco.
I sensi sono perciò tutti e cinque fondamentali per apprezzare appieno il cibo.
Solo
se impareremo a gustare nel dettaglio ogni alimento, assaporandone il
profumo, la presentazione, la consistenza e il rumore che genera potremo
diminuire la quantità ingerita in favore della qualità ed imparare, giorno dopo giorno, a diminuire l’introito calorico in favore del pieno godimento che il cibo può regalarci.
“Chi non bada a ciò che mangia difficilmente
baderà a qualsiasi altra cosa”
Samuel Johnson
Un saluto,
Dott.ssa Monica Pirola
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